DUOMO DI MONZA

Il Duomo di Monza si trova nel cuore della città; all’interno della Cappella di Teodolinda è custodita la preziosa Corona Ferrea appartenuta ai longobardi.

CENNI STORICI

Il Duomo con la sua piazza è stato il centro della vita religiosa e politica di Monza: intorno al suo nucleo originario, probabilmente l’“oraculum” della regina Teodolinda del VI secolo, si è costituito l’antico borgo. Dedicato a S. Giovanni Battista, è il monumento cittadino di maggior rilievo. L'attuale edificio sorge sul luogo dove intorno all'anno 595 la regina Teodolinda costruì una basilica. Secondo una leggenda medioevale la regina Teodolinda scelse questo luogo perchè le venne indicato in sogno da una colomba: l'unione delle parole Modo (qui) ed Etiam (sì), pronunciate rispettivamente dalla colomba e da Teodolinda, danno origine al nome della città, Modoetia.

Nata come cappella palatina la chiesa sopravvisse sino all'anno 1300. Si sentì poi l'esigenza di rinnovare la struttura: il 31 maggio 1300 furono iniziati i lavori della nuova basilica. La basilica fu interamente ricostruita in due fasi. Si fa risalire al 1346 il termine della prima campagna edilizia, con la consacrazione dell'altare maggiore: l'edificio aveva una struttura a croce latina, a tre navate, con transetto sporgente, abside piatta e facciata a tre campi percorsa da bande bicrome di marmi neri e bianchi. Le cappelle laterali e due ampie cappelle simmetriche a pianta poligonale nella zona absidale furono costruite in un secondo momento, dopo la metà del XIV secolo, sotto la supervisione dell'architetto e scultore Matteo da Campione (m. 1396), autore inoltre della solenne facciata a vento, ispirata a linee gotiche, dell'evangelicatorio e del battistero (oggi perduto). 

Artisti come Arcimboldo, Legnanino, Borroni e Carloni hanno impreziosito la basilica nei secoli seguenti. Pellegrino Tibaldi riedificò il coro, sovrapposto ad una ampia cripta, mentre alla collaborazione con Ercole Turati si deve il colossale campanile eretto a partire dal 1592. A sinistra dell’altare maggiore sorge la Cappella di Teodolinda, le cui prestigiose pitture murali degli Zavattari, capolavoro del gotico internazionale della metà del XV secolo, rappresentano devozione e omaggio alla regina. La Cappella custodisce la Corona Ferrea, da secoli considerata simbolo e leggenda e l’opera di oreficeria tra le più importanti e significative di tutta la storia della cristianità. Un’antica tradizione vuole infatti che l’anello presente all’interno della Corona sia stato ricavato da uno dei chiodi della Croce di Cristo. Con la Corona Ferrea furono incoronati re ed imperatori, tra i quali Carlo Magno e Napoleone.

 

LA FACCIATA E IL PROTIRO

Recentemente riportata al suo aspetto originale, la facciata del Duomo di Monza è caratterizzata dalla bicromia del suo marmo, che è oggi possibile ammirare così come appariva fino alla fine dell'Ottocento. Allora, precisamente a partire dal 1890, infatti, partì un lavoro di restauro condotto da Luca Beltrami, che ricostruì le edicole sommitali, ormai tutte cadute tranne una, e decise di sostituire il marmo nero di Varenna con serpentino verde d'Oira, per sottolineare l'origine toscana dell'arte di Matteo da Campione. Quest'opera alterò notevolmente i colori della facciata del Duomo, ripristinati nel 2020 con l'intervento di manutenzione che ha interessato anche il rosone e i rilievi decorativi. 

Il cromatismo del marmo a fasce bianche e verdi, il rosone, le bifore e trifore, gli archetti pensili, le edicole e le guglie testimoniano la potenza e la dignità della chiesa monzese. La facciata del Duomo di Monza si compone di cinque scomparti, separati da quattro lesene e chiusi alle estremità da contrafforti. Il prospetto è decorato da edicolette gugliate che ospitano a sei statue di santi. Bifore, trifore e oculi incorniciati da lacunari concorrono ad abbellire la facciata mentre in alto si trova una finta loggetta pensile. Nella parte superiore centrale si trova la grande ruota del rosone di Matteo da Campione - restaurato da Luca Beltrami - inserita in una complessa cornice circolare incorniciata in una linea di formelle traforate, con mascheroni, fiori e stelle; nella parte superiore sono ripresi i motivi che inquadrano il rosone. La testa barbuta (XIV secolo) sopra la bifora del primo campo a settentrione si dice essere il ritratto di Matteo da Campione. Il protiro è in stile rinascimentale: i due medaglioni dell'arcata contengono i busti di Teodolinda e del suo sposo Agilulfo, degli inizi del XVI secolo; sopra è situata la copia in bronzo della statua del Battista, mentre l'originale trecentesco in rame sbalzato è conservato nel museo. Alle spalle del Battista, si individuano alcuni oggetti del Tesoro: la Chioccia con sette pulcini, la Croce del Regno e la piccola Tazza di zaffiro. Scopri gli originali al Museo e Tesoro del Duomo di Monza

 

L'INTERNO DEL DUOMO

L'interno è a croce latina, con tre navate. I pilastri che separano le navate sono a sezione ottagonale, con capitelli figurati che rappresentano fiere, aquile, telamoni, grifi, sirene e centauri; mentre i semicapitelli dell'arcone trasverso rappresentano Cristo e gli Evangelisti. Le pareti sono decorate con i ritratti di re longobardi e imperatori ritenuti incoronati con la Corona Ferrea. Da segnalare sulla parete di fondo del transetto destro l'Albero della vita, affreschi di Giuseppe Arcimboldi e Giuseppe Lomazzo detto il Meda, del 1556.

L'altare maggiore, realizzato fra il 1793 e il 1798 da Andrea Appiani è in marmo e bronzo dorato con inserti di ametista e lapislazzuli. Il paliotto della mensa, al centro del presbiterio, è un capolavoro dell'oreficeria gotica lombarda: la decorazione racconta la Vita di S. Giovanni Battista e al centro è raffigurato il Battesimo di Cristo. Anche sulle pareti del coro sono riportare le Storie di S. Giovanni Battista. 

A sinistra del presbiterio si trova la Cappella di Teodolinda, affrescata dagli Zavattari nella prima metà del Quattrocento con le storie della regina Teodolinda, capolavoro indiscusso del gotico internazionale. Sull'arco di ingresso è raffigurato S.Giovanni Battista mentre benedice Teodolinda, Autari, Agilulfo e Adaloaldo. Vicino alla regina è raffigurata una colomba con la scritta "Modo", mentre Teodolinda risponde "Etiam": le due parole che, secondo una leggenda medievale, danno origine all'antico nome di Monza, "Modoetia". I resti della regina Teodolinda riposano in un sarcofago posto dietro l'altare. La Corona Ferrea è custodita nel tabernacolo dell'altare della cappella di Teodolinda, costruito nel restauro condotto da Luca Beltrami (1892-95): è tra i manufatti più noti dell'età longobarda.

 

TORRE CAMPANARIA E CAMPANILE

La torre campanaria del Duomo di Monza è un'aggiunta risalente al XVI-XVII secolo, mentre il restauro della facciata fu opera di Luca Beltrami (1892-1908): lievemente asimmetrica, con la parte superiore 'a vento', è rivestita di fasce di marmo bianco e verde ossolano. ​Il campanile è alto 78 metri e fu costruito su progetto di Ercole Turati tra il 1592 e il 1620: nei medaglioni che decorano la cella campanaria sono scolpiti l'Agnello sul libro dei sette sigilli, la Chioccia con sette pulcini, Mitra e pastorale, Corona Ferrea e Croce del Regno.

 

PIAZZA DUOMO

E' il centro geografico della città, ha pianta irregolare, con un lato costituito quasi interamente dalla facciata del Duomo. La sua attuale struttura risale al XV secolo ed è il risultato della demolizione delle case medievali che occupavano l'area fino a pochi metri dal sagrato. In prossimità del centro della piazza si trova la Crocetta, costruita nel 1578 per indicare la posizione di un altare per la preghiera serale collettiva durante la "peste di San Carlo" (1576-77). Di fronte al Duomo si innalza il palazzo degli Arcipreti del XIV secolo. L'accesso alla Canonica è segnato da un arco neogotico a destra della facciata. La piazza fa parte dell'isola pedonale ed è sede di eventi artistici e manifestazioni.