CIAK SI GIRA... AL PARCO DI MONZA

Grandi nomi hanno scelto gli ambienti della Villa reale e del Parco di Monza per girare i loro film. Michelangelo Antonioni, Vittorio De Sica, Franco Battiato e Aldo, Giovanni e Giacomo sono solo alcuni dei registi che hanno diretto scene all’ombra degli alberi del Parco, tra le stanze della reggia e delle eleganti ville signorili oppure sull’asfalto dell’Autodromo.

 

Consulta la mappa interattiva del percorso per rivivere le emozioni dei  film di ieri e di oggi.

 
Ma il fascino del polmone verde di Monza ha colpito anche personalità del cinema all’estero. Così l’attore britannico John Hurt, l’americano James Garner e Alain Delon hanno recitato nello stesso scenario di Marcello Mastroianni, Adriano Celentano, Tomas Milian e Stefano Accorsi
 
Dalla nascita del cinematografo dei fratelli Lumière, la vena romantica, la ricchezza naturalistica, la nobiltà dei palazzi e la leggendaria pista di Formula 1 hanno fatto da sfondo di numerosi film, corti, documentari e spot pubblicitari.
 
Un percorso ideale tra le scenografie dei film più noti parte dalla Villa Reale. Proprio di fronte all’ingresso principale cade il protagonista di Mani di velluto (Franco Castellano e Giuseppe Moccia, 1979) di fronte a Eleonora Giorgi, mentre una scena di Mussolini ultimo atto (Carlo Lizzani, 1974) si svolge nel Salotto della Regina Margherita, attrice insieme al marito in un cortometraggio pionieristico del 1896 (di Vittorio Calcina).
 
Una veloce tappa segue nei Giardini Reali, lungo le vicine rive del Lambro per poi risalire verso il Portale neogotico, dove si muove il Beethoven di Musikanten (Franco Battiato, 2005). Nella vicina Torretta, invece, le terrificanti atmosfere di Frankestein oltre le frontiere del tempo (Roger Corman, 1990) sono state ottenute aggiungendo un rosone alla struttura che troviamo oggi.
 
Si percorre, quindi, viale Mirabello per raggiungere villa Mirabellino, riconoscibile alle spalle dell’ormai scomparso ippodromo in Asso (1981), e il giardino del fiabesco sogno di Giacomo in La banda dei Babbi Natale (Paolo Genovese, 2010). Proprio di fronte, oltre il viale dei Carpini, invece, villa Mirabello, nelle cui scuderie Celentano torna per girare Lui è peggio di me (Enrico Oldoni, 1985).
 
Il tour delle location cinematografiche continua a Porta Vedano, comodo punto di inizio per chi arriva da nord. Esattamente qui sfreccia il sicario Tony Arzenta (o Big Guns, Duccio tessari, 1973) durante un inseguimento. Mantenendosi sempre all’esterno del circuito, poi, si riconosce la Villa Litta, sede di alcune scene del capolavoro Il giardino dei Finzi Contini (Vittorio De Sica, 1970).
 
L’adiacente Autodromo ispira l’ambientazione del successo della Pixar Cars 2 (Brad Lewis e John Lasseter, 2010) e recita la parte di “tempio della velocità” anche sul grande schermo. In bianco e nero ne L’ultimo incontro (di Gianni Franciolini, 1951), alla resa finale di Gran Prix (John Frankenheimer, 1966), sullo sfondo dell’incontro tra i personaggi di Mastroianni e Faye Dunaway in Amanti (Vittorio De Sica, 1968), nell’intrigante Delitto in Formula Uno (Bruno Corbucci, 1984), fino al più recente Veloce come il vento (Matteo Rovere, 2016). 
 
La visita si conclude sui pettinati prati del Golf Club Milano, che compare in Anna (Giuliano Carnimeo, 1973) e La notte (Michelangelo Antonioni, 1961).
 
Il Parco e la Reggia di Monza continuano a destare l’interesse delle produzioni cinematografiche e televisive, grazie alla varietà di paesaggio che racchiudono. Innumerevoli angoli naturali nella loro bellezza originaria o posata fiore per fiore, palazzi rustici e nobiliari, sontuosi o decadenti, arte moderna e servizi di trasporto a cavallo, in bicicletta o sul treno, per non dimenticare il circuito famoso in tutto il mondo. Tutto contornato dalle Prealpi lecchesi e bergamasche.